martedì 14 aprile 2009

Danny Schmidt - “Instead The Forest Rose To Sing” (Red House)

Torna nei negozi, a poco più di un anno dall'ingiustamente trascurato “Little Grey Sheep” (Waterbug Records – 2008), il talentuoso cantautore texano Danny Schmidt, con il sesto album in carriera pubblicato sotto l'egida dell'ottima etichetta Red House Records (Guy DavisGreg BrownEliza Gilkyson). 

Con 
alle spalle una storia molto particolare - qualche anno fa gli fu infatti diagnosticato un tumore che lo costrinse, vista la mancanza di assicurazione sanitaria, a produrre dischi per pagarsi le cure mediche - Schmidt giunge con questo lavoro alla prova più matura e convincente, mostrando un songwriting di eccezionale spessore e ponendosi tra i più interessanti interpreti della scena Folk/Americana statunitense attuale. 

Come di consueto 
racchiuso in un artwork splendidamente illustrato (ad opera dell'artista polacco Jacek Yerka), il disco ci mostra un musicista dal solido background tra folk roots-rockcon Townes Van Zandt nel cuore ed una poetica per la quale spesso e volentieri la critica ha citato come mentore l'immenso Leonard Cohen, in un paragone sicuramente scomodo, ma oltremodo calzante. 

Ciò che 
rende questo lavoro così affascinante è la bontà delle composizionicostruite attorno alla espressiva voce ed alla pulita chitarra di Schmidt, unite ad una brillante freschezza negli arrangiamenti, spesso in drammatico crescendo orchestrale, ed ai bellissimi testi carichi di pathos emotivo.
La 
produzione, affidata all'esperto Mark Hallman (Ani DiFrancoDavid ByrneCarole King), esalta la personalità dell'autore, aggiungendo piccole intuizioni creative che danno continuità ad un disco composto da 10 magnifiche gemme acustiche.

Capolavoro dell'album la soffusa Accidentally Daisies, piccolo gioiello minimale cantato a 2 voci su un tappeto di archi e chitarraTra folk ballads di matrice southern (FirestormSouthland StreetOh Bally Ho), reminescenze stomp-blues (Two Timing Bank Robber's Lament) ed episodi più rock-oriented (Better Off BrokeSerpentine Cycle Of Money), il disco macina grande musica, regalando continuità e sapide vibrazioni roots

Schmidt merita più attenzione, la sua proposta musicale nasce dalle radici del suono americanoreinventato con la giusta dose di bravura e originalità, nei limiti di un genere che non può necessariamente essere definito innovativo. Questo album è la definitiva consacrazione per un cantautore tra i più dotati e sinceri della brulicante scena d'oltreoceano, per il quale consigliamo caldamente il recupero dei 2 ottimi lavori precedenti, il già citato Little Grey Sheep eParables & Primes (Live Once – 2005). 

Il sito ufficiale di Danny Schmidt.