martedì 10 giugno 2008

Mapex Orion Maple Traditional – Krushed Glass Glitter


Nuovissime finiture in edizione limitata per questa interessante proposta di casa Mapex che va a ripescare, utilizzandoli sulle due serie di punta Orion e Saturn, gli affascinanti wraps glass glitter, largamente in uso negli anni ’60 e ’70 ed ora definitivamente ritornati in auge.


Il colosso taiwanese da sempre infonde notevoli sforzi nello studio di finiture ad effetto per i propri prodotti; molte delle varianti estetiche presenti sui cataloghi Mapex negli scorsi anni sono state adottate, opportunamente rivedute e corrette, dai marchi più prestigiosi e conosciuti.

Anche questa volta, pur rifacendosi a soluzioni datate, Mapex riesce a sbalordire con scelte cromatiche senza dubbio molto efficaci. 

Il ciclico ritorno ad un’estetica vintage viene sublimato con proposte legate ai classici sparkle, glass glitter, oyster pearl, diamond pearl e satin flame, rivisti con ottica moderna e gusto. Anche la batteria segue le mode, dunque. 


Denominata Krushed Glass Glitter e prodotta dall’americana Delmar ( HYPERLINK "http://www.delmarproducts.com" www.delmarproducts.com), una delle aziende leader nella produzione di wraps per batterie, questa finitura è disponibile in tre varianti cromatiche: Cosmic, Crystal e Copper Krush. Nell’ottimo sito ufficiale mapexdrums.com sono visionabili gallerie di foto che mostrano in maniera esauriente i set in tutte le colorazioni. 

Cosmic è una variante di blu, con una forte componente di glitters bianchi. Davvero una sfumatura difficile a descriversi, molto molto attraente, potremmo definirla una sorta di azzurro elettrico. Crystal è invece una finitura più standard, un white diamond che possiamo avvicinare al classico silver glitter. Il set in questa versione assume un indiscutibile fascino vintage. 


Per questa nostra prova abbiamo avuto a disposizione un set Orion Maple Traditional nella splendida colorazione Copper Krush, la quale dal vivo risulta indiscutibilmente ancora più bella di quanto non appaia in fotografia. Questo rame ricorda abbastanza da vicino il Bermuda Sand, finitura cara alle vecchie Ludwig e Gretsch, con una sfumatura tendente al rosso scuro. Sul palco, ben illuminata, farà certamente un figurone. 


Venduto senza meccaniche ed in un’unica configurazione (22-10-12-14-16-14), il set si presenta esteticamente molto accattivante, ottimamente rifinito, con lo spesso wrap incollato in maniera ineccepibile, a tal punto da sembrare indistruttibile. 

I fusti in sei strati di acero sono molto sottili e tanto gradevoli a vedersi dentro quanto fuori: belle venature, bordi rifiniti, fori per le viti ben fatti e senza sbavature.

I blocchetti sono gli usuali Mapex piccoli ovali in finitura cromata, montati con una sola vite, che a prima vista potrebbero sembrare esili data la ridotta dimensione e invece si rivelano abbastanza tosti da sopportare tensioni notevoli. Sugli stessi blocchetti si innestano i supporti per i reggitom e le gambe di timpani e cassa, con l’ormai collaudato sistema I.T.S. (Isolated Tom System), che favorisce la risonanza dei fusti. La filosofia costruttiva del “minimal metal contact” è uno dei biglietti da visita di Mapex ed è palese nelle dimensioni ridotte di tutte le meccaniche a contatto coi fusti, dimostrandosi fattiva esteticamente quanto funzionalmente.


La cassa monta cerchi in acero anch’essi ricoperti di wrap in finitura, con interno natural; su tom e timpani troviamo gli ormai collaudati cerchi tripla flangia Powerhoops da 2.3mm, mentre il rullante è provvisto di die-cast sia per il lato battente sia per quello risonante.

Le pelli sono tutte Remo Ambassador made in Usa, marchiate Mapex. La cassa monta come battente l’ormai consueta Powerstroke3 ed una risonante sabbiata bianca che contribuisce all’aspetto oldie del kit. 

La serie Orion non ha bisogno di grandi presentazioni, visto lo status raggiunto nel corso degli anni e la plétora di batteristi professionisti che si sono affidati a questi set (tanto per fare qualche nome, tra gli endorser del marchio taiwanese compaiono: Gregg Bissonette, Will Calhoun, Brady Blade ed il nostro Alfredo Golino). 

Costruzione ineccepibile, versatilità, gusto estetico, contribuiscono a fare della Orion una scelta azzeccata in qualunque contesto musicale. 


I fusti sottili esaltano le peculiarità dell’acero selezionato: attacco deciso, ottima risonanza, gran definizione dei bassi. Queste batterie hanno un timbro e una ricchezza sonora che le fa preferire a nomi più altisonanti, soprattutto grazie ad un rapporto qualità prezzo davvero ottimo. Sono batterie assemblate in Cina; Mapex dal 2006 produce stabilmente nel complesso aperto a Tianjin, che impegna centinaia di dipendenti. Nonostante qualcuno possa storcere il naso dobbiamo ammettere che la qualità dei prodotti si rivela notevole, anche supportata da un prezzo al pubblico estremamente competitivo, un set del genere prodotto in occidente costerebbe cifre ben più alte. 


Ciò che colpisce maggiormente a livello sonoro è senza dubbio la cassa: 22x18, sottile (7.2mm), si accorda con molta facilità (tutti i tiranti sono a testa quadrata standard) risultando oltremodo versatile. Ha un volume notevole, bassi ben definiti ed un ottimo attacco, ben controllata su tutte le frequenze, molto promettente quindi per situazioni amplificate o di studio.

Le gambe e l’attacco del reggitom sono stabili e solidi, come da tradizione per la casa orientale. Mapex ci ha abituato a meccaniche di standard molto alto.

I tom poco profondi (10x8, 12x9), definiti e dotati di un buon volume, necessitano di un lavoro di accordatura attento che dà splendidi risultati. Grazie al sistema I.T.S. risuonano magnificamente, restando ben saldi sui supporti, senza fastidiosi sovratoni o pericolosi cedimenti. 


I timpani da 14x14 e 16x16 combattono da pari a pari con la cassa, dimostrandosi profondi e corposi, ottimamente accoppiati e stabili, grazie alle gambette pesanti e ben disegnate.

Il rullante in misura standard 14x5.5 mutua soluzioni tecniche ed estetiche dai celebrati Black Panther, che tanta fortuna hanno portato in casa Mapex. Cerchi die-cast, blocchetti e macchinetta tendicordiera, sono quelli montati sui BP di ultima generazione. Molto versatile, dà il meglio di sé a tensioni della battente medio-alte che, anche grazie ai cerchi die-cast, lo rendono secco e ficcante ma al tempo stesso molto corposo, soprattutto nei rimshot.


Punti deboli determinanti non sono riscontrabili in questo set; le uniche perplessità riguardano il punto di sovrapposizione del wrap che è stato posizionato in zone molto visibili dei fusti, i fanatici della perfetta finitura potrebbero eccepire che un uso più “furbo” dei blocchetti avrebbe reso meno invasiva la linea di sovrapposizione (ma si tratta di mere considerazioni estetiche) ed il tipo di macchinetta tendicordiera utilizzato sul rullante. Questa dà l’impressione di essere un po’ fragile. Sembra uno di quei tendicordiera standard su batterie di marchi cinesi meno rinomati. Ovviamente questa impressione può essere verificata solo alla lunga, con l’utilizzo.


Mapex ha raggiunto con la serie Orion uno status invidiabile. E’ innegabile la competitività di queste batterie nell’ambito degli strumenti professionali. 

Mantenendo prezzi concorrenziali propongono pregevoli soluzioni tecniche, splendide finiture e, quello che più conta, ottime sonorità. 

Questa Mapex Orion Traditional Maple si rivela quindi funzionale a diversi contesti, ottimamente studiata per ben figurare sia in situazioni acustiche sia ripresa ed amplificata.