lunedì 4 maggio 2009

Christy Moore - "Listen" (Sony)


Sessantaquattrenne folksinger dalla contea di Kildare, Irlanda, fiero cantore di un orgoglio irish indomito e determinato, Christopher Andrew Moore da quarant'anni (il primo album “Paddy On The Road” è datato 1969) unisce musica ed impegno sociale, affrontando temi scomodi ed annosi senza paura di esporsi affermando le proprie opinioni con convinzione e veemenza.

Autentica icona nel suo paese, Moore fu per lungo tempo l'inconfondibile voce di uno degli ensemble di musica folk più importanti degli anni '70, quei Planxty che rivisitarono il repertorio della tradizione irlandese rinnovandolo profondamente, restituendone appieno forza e contenuti grazie ad una serie di splendidi album pubblicati tra il 1972 ed il 1974.


Abbandonata la band nel 1975, Moore proseguì il percorso artistico pubblicando album a proprio nome e fondando nel 1980 i Moving Hearts, combo autore di un combat-folk caratterizzato da tematiche fin troppo esplicite, che ebbe vita breve. Da allora Moore si è dedicato esclusivamente alla carriera solista, licenziando una serie di album di alto livello, con la splendida voce a distillare intensità e vigore, guadagnandosi il plauso di pubblico e critica.


Era dal 2005 che Christy Moore non pubblicava un nuovo lavoro, e questo “Listen” non delude affatto le attese: tredici brani carichi di atmosfera e splendide sonorità, testi magnifici ed un gusto inimitabile, che Moore ha affinato con la maturità e l'esperienza.

Coadiuvato dall'ormai affezionato pard Declan Sinnott, Moore ci offre un lavoro coeso, in linea con le produzioni precedenti, caratterizzato da un'ottima vena compositiva che ha permesso di allineare alcune tra le più belle canzoni mai incise dal Nostro.


A cominciare dall'iniziale title-track, aperta da una bella slide acustica, la quale apre uno spiraglio per l'ingresso della calda ed evocativa voce di Moore, quasi a declamare con poesia ed intensità.

Testo, musica ed arrangiamento ineccepibili, brano bellissimo.

Does This Train Stop On Merseyside? non è da meno, classico brano nello stile dell'irlandese, con strepitose armonie vocali, vibranti e cariche.


La sorpresa arriva però al terzo brano, una straordinaria cover di Shine On You Crazy Diamond, epocale pezzo dei Pink Floyd dedicato allo sfortunato Syd Barrett, che Moore rivisita con un arrangiamento minimale, partendo dalla voce sostenuta da una magnifica chitarra acustica. Un capolavoro che non ha nulla da invidiare all'originale.


La giga di The Ballad Of Ruby Walsh, la lenta e terzinata China Waltz, l'emozionante Gortatagort ed il sentito omaggio dal vivo al grande Rory Gallagher, nella commovente Rory Is Gone, sono le altre gemme di questa ottima raccolta, imperdibile per gli appassionati di atmosfere acustiche e di un cantautorato tra poesia e critica sociale, che ci presenta uno tra gli artisti più importanti e spesso sottovalutati del Vecchio Continente.