lunedì 2 febbraio 2009

Joshua Redman - "Compass" (Nonesuch)


Giunto alla tredicesima fatica discografica, Redman amplia il discorso intrapreso col precedente Back East (2007), mantenendo il trio sassofono/basso/batteria come principale forma mentis da cui partire per sviluppare ardite architetture la cui cifra stilistica risente delle influenze di Rollins (in particolare il seminale album del 1957 Way Out West) e Coltrane.

Il titolo viene ben spiegato nelle note di copertina dello stesso Redman: la bussola evoca il viaggio, la ricerca profonda dei propri limiti, non solo esteriori. Così è stato il concepimento di questo album, un'esplorazione approfondita dell'idea stessa di trio, in continuità con Back East, dando però spazio in questa occasione alle composizioni originali. L'unica cover è infatti la riproposizione della Sonata Per Piano n.14 “Quasi una fantasia” di Luwig Van Beethoven, anche nota come Moonlight Sonata.

Registrato in appena tre giorni nel Marzo 2008 agli Avatar Studios di New York, l'album vede la partecipazione di quattro fra i più assidui collaboratori del sassofonista di Berkeley: Larry Grenadier e Rueben Rogers al basso, Brian Blade e Gregory Hutchinson alla batteria.
Redman, entrato in studio con una discreta mole di materiale inedito ma senza un'idea precisa del risultato finale, era fermamente intenzionato a non limitarsi al semplice trio, ma ad andare a fondo nello sperimentare diverse formule, dal quartetto con doppia batteria o contrabbasso, fino alla doppia sezione ritmica, presente in cinque delle tredici tracce del disco.

Grazie all'ottimo materiale inedito, ai fenomenali musicisti coinvolti ed alla perizia tecnica in studio, che ha permesso una straordinaria resa spaziale del suono di gruppo, l'album risulta convincente, permeato di atmosfere vigorose, di passione e forza, con una spontaneità di fondo che fa di questo lavoro uno dei più riusciti nella carriera del 40enne sassofonista californiano.
Dalla pigra Uncharted alla soffusa, splendida Through The Valley, passando per la nervosa Faraway, la liquida Just Like You e le boppeggianti Hutchhiker's Guide, Un Peu Fou e Round Reuben.
Un disco godibile, intenso, con musicisti ispirati ed un leader sicuro padrone della scena.