venerdì 26 novembre 2021

Ben Chasny - The Intimate Landscape (Drag City)


di Luca Salmini

Secondo una voce autorevole, in quanto a chitarre e a solisti dello strumento quale senza dubbio è Buck Curran, che tra l'altro conosce bene il personaggio, Ben Chasny sarebbe “...uno dei cantautori e dei chitarristi più peculiari d'America...” e basta ascoltare il nuovo album 'The Intimate Landscape' o uno qualsiasi dei dischi del suo progetto di lungo corso Six Organs Of Admittance, per intuire cosa possa ispirare tali complimenti, come abbia guadagnato la stima e l'ammirazione di amici e colleghi e perfino un contratto che lo lega ormai da anni a una prestigiosa etichetta indipendente come la Drag City. 

Nato in seguito a un'insolita proposta della storica etichetta britannica KPM Music, finora specializzata in sonorizzazioni di materiale cinematografico e televisivo, 'The Intimate Landscape' è un disco esclusivamente strumentale e per sola chitarra, un lavoro in cui Ben Chasny lascia da parte le interferenze rumorose e le derive elettriche e psichedeliche dei Six Organs Of Admittance per suonare poetiche e pastorali melodie acustiche sospese tra bucoliche atmosfere folk e una vaga aura new age. 

In linea di massima si direbbe che 'The Intimate Landscape' riesca a evocare l'incanto dell'opera di eccelsi solisti come John Fahey, Leo Kottke, Jack Rose o William Tyler (solo per citarne alcuni), ma ancora una volta sono forse le percezioni e le parole espresse da un artista sulla stessa lunghezza d'onda come Buck Curran a rendere meglio l'idea: “...Attraverso tutto l'album la musica è pervasa da un feeling gioioso diverso dalla maggior parte dei lavori dal carattere mistico e umorale del passato. In questa collezione di strumentali il suo fingerpicking è pacificato e le sue cascate di note tanto meravigliose da farmi venire in mente le immagini di un fiume e delle sue rapide...le cui acque paiono talmente scintillanti da sembrare diamanti che rifrangono la luce del sole...”. 

In effetti, che evochino scene d'acqua, terra o cielo a seconda dello stato d'animo di chi ascolta, le musiche di Ben Chasny sono altamente scenografiche e sebbene il titolo sottintenda un carattere introspettivo e meditativo, non è difficile immaginare la meraviglia degli sconfinati paesaggi naturali della wilderness americana, abbandonandosi all'echeggiare di basici folk come la splendida The Many Faces Of Stone o la bucolica Waterfall Path, all'aura ambientale di Six Diamonds, dove affiorano un'alito di sintetizzatori e i lievi contrappunti di un piano elettrico, al sentire blues di una sinistra Water Dragon, alle suggestioni psichedeliche di Star Cascade, alla malinconia autunnale di una meravigliosa Where Have All The Summers Gone o al ricercato fingerpicking di Circular Road. Un sognatore e un visionario, Ben Chasny si conferma compositore ispirato e fantasioso anche in solitaria e 'The Intimate Landscape' è un disco affascinate e poetico che susciterà entusiasmo e empatia non solo tra competenti addetti ai lavori come Buck Curran. (8/10)