Quando qualche anno fa usciva il loro esordio Swayer, i tedeschi Raindance Kid sembrarono subito i più credibili e ispirati cantori delle visioni e dell'immaginario di quel Sud Segreto e di quell'America selvaggia e malata che i Sixteen Horsepower raccontarono così bene in una manciata di album usciti tra la fine degli anni '90 e il principio del nuovo secolo.
Suscita più o meno le stesse impressioni il nuovo EP Chimeras, che espande le percezioni di quel primo lavoro in cui folclorici schiocchi d'ossa della tradizione e urgenti schitarrate rock si intrecciavano per dar vita a un suono potente e scenografico che evocava le atmosfere dei romanzi di Cormac McCarthy e Larry McMurtry o le sequenze di tante pellicole western di seconda categoria.
Più che un seguito, Chimeras EP potrebbe essere considerato come un'appendice di Swayer o piuttosto un'anticipazione di quanto i Raindance Kid faranno in futuro, perché se l'aura apocalittica di un deviato roots rock come Ride On e di uno spiritato bluegrass come Nemesis pare riprendere il discorso dal punto esatto in cui si era interrotto il debutto, l'arioso folk di Lay Me Doon fa venire in mente l'echeggiare di un qualche canto marinaresco dell'antica Scozia, la romantica titletrack fluttua tra pianoforte e violini come una ballata dell'era vittoriana, Down The Line è invece una polca che riesce ad azzerare le distanze tra l'Europa dell'Est e gli Appalachi e infine l'acustica e arida Waltz suona polverosa e profonda quanto una canzone di John Prine.
Sebbene la loro musica rimanga di straordinaria intensità e le loro fantasie da selvaggio west altrettanto potenti e immaginifiche, per certi versi i Raindance Kid di Chimeras EP suonano più pastorali e folk, come se le inquietudini dell'adolescenza fossero sul punto di raggiungere la consapevolezza della maturità. Sarà senza dubbio interessante seguire quanto faranno da questo momento in avanti. (8/10)