di Luca Salmini
Quando si parla di artisti non
esattamente sulla cresta dell'onda, di solito gli americani usano
l'espressione ad effetto “The Best Kept Secret of …” e,
nonostante possa suonare trita e banale, è proprio quello che viene
in mente a proposito del cantautore Kyle Wall in arte Wharfer,
almeno a giudicare dal grado di notorietà praticamente nullo e
perfino dalle scarse informazioni reperibili in rete. In ogni caso,
se Kyle Wall non è il segreto meglio custodito di Brooklyn, poco ci
manca, perchè tutto quello che è possibile sapere di lui è
racchiuso nelle succinte note della sua pagina Bandcamp, dove la
notizia più rilevante è che, nonostante la scarsa fama, ha finora
realizzato la bellezza di sei album di studio, una discreta
discografia che non ha evidentemente creato proseliti: una situazione
che ha dell'incredibile considerando i tempi che corrono e
soprattutto quanto si ascolta nel nuovo 'The Road Dissolved The
View', un lavoro che non sembra certo il frutto dell'ultimo
arrivato e che dice dell'autore molto più di quanto si riesca ad
intuire dalla sua biografia.
Qualche decennio fa, Wharfer sarebbe
rientrato nella categoria dei cantautori lo-fi, oggi ha tutta l'aria
di un artista che prova a sbarcare il lunario tirando fuori il
massimo dalla filosofia del less is more o almeno è questa
l'impressione che suscitano le ballate profonde ed intessissime che
riempiono The Road Dissolved The View, un disco che l'artista
ha scritto, suonato e prodotto in completa autonomia. Sospeso tra
folk, blues, canzone d'autore e sonorità d'ambiente, 'The Road
Dissolved The View' è pieno di ballate scure, struggenti ed
atmosferiche come non se ne ascoltavano dai tempi degli Smog di Bill
Callahan: un'immaginario a cui rimanda anche il profondo e sofferto
baritono con cui Wharfer rumina versi ed emozioni di serenate
notturne come la bellissima ed eterea Drunk Behind The Wheel,
come l'apocalittica To Alabama o come l'elegante e pianistica
Old Soul.
Magari basico ma affatto scarno, 'The Road
Dissolved The View' è un disco in chiaroscuro, fatto di pieni
elettrici e passaggi minimali, di cupi bronci e spettrali melodie al
rallentatore come quella di una grandiosa e dissonante Lumière,
capace di evocare l'oppiato soul dei Timber Timbre, quella del folk à
la Lambchop di una incantevole I'll Ride The Smoke e
di una polverosa titletrack, quella di una coheniana e
scenografica Deep Blue o quella del nebuloso country New
Hide Park. Disco da notte fonda, The Road Dissolved The View
è il lavoro accurato e pregiatissimo di un'esteta della canzone, di
un ispiratissimo poeta da ore piccole, che finora ha sicuramente
raccolto meno di quanto meriti. (8,5/10)