Artista che meriterebbe ribalte internazionali ben più importanti, la norvegese Ane Brun giunge al settimo album in studio allineando quattordici cover di varia provenienza, pensate all'origine come omaggio alla persona amata e che purtroppo, ad album completato, si sono rivelate la colonna sonora di un amore finito. Un lavoro permeato dunque di malinconia, con la splendida voce della Brun a reggere sulle spalle quasi tutto il peso delle composizioni, visto che arrangiamenti e suoni sono ridotti all'osso, rendendo di fatto l'album coeso e lineare nello svolgimento. La scelta dei brani è chiaramente frutto di gusti personali: Ane ha inserito classici già ampiamente coverizzati come Unchained Melody, Always On My Mind o I Want To Know What Love Is, brani di grandi artisti del calibro di Nick Cave (Into My Arms), Radiohead (How to Disappear Completely), Joni Mitchell (Big Yellow Taxi) e Bob Dylan (Girl From The North Country), più alcune composizioni tratte da repertori minori (Hero di Mariah Carey e Stay delle Shakespears Sister). Il brano che colpisce di più è comunque No Reason To Cry, splendida love ballad scritta dal compianto Tom Petty, vera gemma nascosta del sottovalutato 'Mojo' (2010). Ane Brun è un talento puro, arrangiamenti ed interpretazione danno al disco la nobiltà dei lavori originali, siamo dunque di fronte ad uno degli album di cover più riusciti degli ultimi anni. (8/10)
Ren Geisick - Ren, Love Song (Ren's Records)
Canzoni d'amore anche nella tracklist del primo full-lenght per la dotata jazz-vocalist dalla Bay Area, il cui percorso artistico sembra essere ormai indirizzato verso tranquilli lidi Americana, tra atmosfere soft-country e contrappunti jazzy raffinati che fanno ovviamente pensare a Norah Jones, complice anche la presenza di quel Jesse Harris che fu fondamentale per l'esplosione della talentuosa cantautrice Newyorchese, nella veste di autore della fortunata Don't Know Why. Harris scrive e produce, con l'aiuto di una schiera di ottimi musicisti: Jon Dryden, Rich Hinman, David Piltch e Joey Waronker, e il disco risulta decisamente godibile, sebbene in definitiva mancante di quel paio di brani con un guizzo in più che avrebbero potuto fare la differenza. La Geisick canta bene, i suoni sono studiati nei minimi particolari e tutto funziona a dovere; purtroppo manca il brano con l'appeal giusto per arrivare al grande pubblico e alcune delle cover presenti, in particolare una Song To The Siren di Tim Buckley decisamente maltrattata, e una piatta Enough For You di Kris Kristofferson, non soddisfano le aspettative. (6,5/10)