lunedì 27 marzo 2017

Recensioni brevi: Rodney Crowell, Drew Holcomb

Rodney Crowell - Close Ties (New West Records)













A tre anni dall'ottimo Tarpaper Sky (New West, 2014), torna con un nuovo album di inediti uno dei padri del suono Americana, autore e produttore tra i più attivi sulla scena statunitense negli ultimi venti anni. Crowell ha sempre una penna molto ispirata, i temi delle liriche sono principalmente autobiografici e si dipanano su un tessuto musicale in prevalenza acustico, tra il folk e il country, con qualche incursione nel blues e nel rock. Da segnalare la presenza di Sheryl Crow, nella delicata I'm tied to ya' e di Rosanne Cash (ex-moglie di Crowell) e John Paul White nella ritmata country-ballad It ain't over. Molto toccante l'affresco di Nashville 1972, nel quale il texano ricorda gli esordi sulla scena musicale del Tennessee citando, tra gli altri, nomi del calibro di Guy Clark, Willie Nelson, Townes Van Zandt, Steve Earle e Richard Dobson. (7,5/10)


Drew Holcomb & The Neighbors - Souvenir (Magnolia Music)













Combo dal Tennessee guidato dal talentuoso songwriter Drew Holcomb, ha pubblicato una manciata di album in oltre un decennio di attività, raccogliendo consensi e creandosi un buon seguito in patria, pur non raggiungendo le vette delle classifiche. Il genere è un onesto americana con il gusto per i ritornelli di facile presa, le armonie vocali e qualche virata verso atmosfere cantautorali. Punto di forza della band la pulita vocalità del leader, il cui timbro caldo caratterizza i brani interpretandoli con gusto. Dall'iniziale The morning song, rock ballad di maniera ma ben strutturata, nella quale voce e arrangiamento portano alla mente un personaggio apparentemente lontano come David Gray, alla rockata California, tirata e stradaiola, con il ritornello che si appiccica in testa al primo ascolto. Fight for love, New year Sometimes sono tutti potenziali singoli, ma è con Black and blue che l'album tocca la propria vetta. (7/10)