venerdì 20 marzo 2009

Branford Marsalis Quartet - "Metamorphosen" (Decca)


Maggiore dei sei figli del pianista Ellis Marsalis Jr., straordinario sassofonista con Coltrane nel cuore ma soprattutto musicista aperto ad ogni tipo di esperienza, Branford Marsalis fin da giovanissimo ha l'opportunità di collaborare con mostri sacri quali Lionel Hampton, Dizzy Gillespie, Clark Terry, Art Blakey e Miles Davis, mostrando una personalità matura ed originale, nonché ottime doti creative ed improvvisative, soprattutto come leader del quartetto formato con Watts, Kirkland e Hurst .


Raggiunta la fama come solista nel jazz, Marsalis si lancia verso lidi alternativi, lavorando con Sting alla realizzazione di due album ed un tour, e fondando BuckShot LeFonque, sorta di collettivo musicale che tenta di unire jazz, rock ed hip-hop, scelte che non mancheranno di attirare critiche anche feroci.


Nonostante le sbandate pop, Marsalis rimane uno tra i sassofonisti più rappresentativi del jazz attuale e questo nuovo album lo dimostra ampiamente, allineando nove brani sapidi e convincenti, suonati con solido dinamismo dall'ormai collaudato quartetto, da oltre dieci anni in questa formazione, che vede oltre al sax di Marsalis la tonitruante batteria di Jeff “Tain” Watts, il basso sinuoso di Eric Revis ed il maestoso pianoforte di Joey Calderazzo.

Una bella serie di brani, divisi equamente nella scrittura tra i quattro musicisti, con la riproposizione di Rhythm-a-Ning di Thelonious Monk a fare da ciliegina sulla torta.


L'iniziale The Return Of The Jitney Man, con il sax a dialogare su rapidi fraseggi con pianoforte e batteria, l'eterea The Blossom Of Painting, brano carico d'atmosfera, con una melodia  mediterranea affrontata dal soprano di Marsalis con lancinante intensità, la tumultuosa Jabberwocky, splendida calvalcata hard bop firmata dal leader, la meditativa, malinconica, The Last Goodbye e la già citata Rhytm-a-Ning sono le composizioni più rappresentative di questo riuscito lavoro, che mette ancora una volta in luce la vitalità del quartetto, ben guidato dal sassofonista di Breaux Bridge, Louisiana.