sabato 30 giugno 2018

Jim James - Uniform Distortion (ATO Records)


di Luca Salmini

Ultimamente si è un po' perso il conto dei dischi solisti del cantante e chitarrista dei My Morning Jacket Jim James, non tanto perchè siano particolarmente numerosi anche se si può ormai parlare di una carriera parallela, ma forse perchè nessuno di essi è parso finora particolarmente memorabile o quantomeno all'altezza di quanto prodotto dai MMJ, ma il nuovo 'Uniform Distortion' potrebbe rappresentare un'inversione di tendenza vista l'inedita urgenza espressa fin dall'echeggiare fuzz delle chitarre della prima traccia Just A Fool

Ispirato da un'illustrazione dal fotografo Duane Michals, scoperta per caso da Jim James su una vecchia enciclopedia e scelta per la copertina del disco, 'Uniform Distortion' è una riflessione sui mutamenti occorsi alla società contemporanea in seguito al vertiginoso sviluppo tecnologico degli ultimi decenni e su come la percezione della realtà possa risultarne distorta: un lavoro in cui il volume delle chitarre sembra essere direttamente proporzionale a quello dei pensieri, a delineare il disco più elettrico e rock'n'roll finora siglato dal musicista di Louisville. Evidentemente James è tornato a ragionare in termini di indie rock, recuperando la verve e l'energia dei My Morning Jacket con l'entusiasmo del debuttante e addirittura il furore garagista che animava il suo primo progetto Mont De Sundua, perchè, con quel suono ruvido e fragoroso che pare intrecciare le chitarre dei Crazy Horse con le melodie dei Big Star, 'Uniform Distortion' suona da subito come una nuova partenza all'insegna di un catartico back-to-basics

L'impressione è che il disco sia stato inciso dal vivo in studio e senza pensarci su troppo, provando a cogliere giusto l'ispirazione del momento, l'euforia del buona la prima e l'ebrezza di uno strumento suonato al massimo del volume, perchè è solo con un simile approccio che si può immaginare di ottenere la fragranza del rock'n'roll degli anni '50 che pervade la scatenata Over And Over, l'immediatezza power pop che scuote un'esplosiva You Get To Rome o l'impasto di soul e psichedelia che aleggia tra le schitarrate spaziali di una splendida Throwback in orbita My Morning Jacket. Nonostante i temi riflettano chiaramente la coscienza di un artista nel pieno della maturità, Jim James sembra quasi tornato alla scanzonata innocenza dell'adolescenza quando si butta in una younghiana cavalcata elettrica come No Secrets, quando suona una furiosa Yes To Everything come se negli ultimi tempi non avesse fatto altro che ascoltare i Ramones o quando interpreta No Like Waiting con lo spirito sixties di una canzone degli Zombies. 

Alla fine c'è spazio anche per una sognante ballata soul come Too Good To Be True, ma quello che rimane in mente di 'Uniform Distortion' sono le chitarre in fuorigiri di una riverberatissima All In Your Head, la distorsioni garage della psichedelica Out Of Time o la fiammata pop'n'roll di una vertiginosa Better Late Than Ever. Non è dato sapere se in fondo all'elettricità e alla foga delle canzoni di 'Uniform Distorsion', Jim James abbia alla fine trovato le verità che stava cercando, di certo deve essersi divertito parecchio nel realizzarlo e che si tratti di una nuova partenza o meno, la direzione intrapresa sembra finalmente quella giusta. (7/10)