lunedì 6 marzo 2017

Recensioni brevi - Matt Winson, Hollow Coves

Matt Winson - Woodfalls (V2)













Band di origine olandese, guidata dal dotato cantautore Matthijs Steur, la cui musica si presenta come una gustosa miscela di pop, folk e sperimentazione, nella quale rivestono particolare importanza gli intrecci vocali e l'uso della tromba, ad opera di Magnuss Baugis, polistrumentista lettone che assieme ai fratelli Pieter e Thomas Van Winsen completa il quartetto. L'album è stato registrato nei prestigiosi Wisseloord Studios di Hilversum, con la supervisione di Frederic Gervais e del vincitore di un Grammy Balasz Robert. Il sound deriva da stilemi folk moderni, con prevalenza di strumenti acustici, belle aperture corali e qualche inaspettata incursione jazzistica. Una manciata di buoni brani tra i quali spiccano la lirica The river, la cadenzata Sleepless night, la delicata Your irrationality is my best defense e la pastorale title-track. Una band interessante da tenere d'occhio per il prossimo futuro. (7/10)


Hollow Coves - Wanderlust EP (Waterfront Records)














Titolo molto azzeccato per questo Ep firmato dal duo formato da Ryan Anderson e Matt Carins, prodotto tra Inghilterra, Canada e la natia Australia. Sei acquerelli folk-pop intrisi di malinconia e leggerezza, a rappresentare il diario di viaggio, non solo interiore, degli autori. Con sentori di Jose Gonzalez, Ben Howard e Mumford & Sons, l'EP scivola via con grazia, allineando gli arrangiamenti semplici e diretti dell'iniziale Coastline, l'indie-pop di facile presa di We will run e la anthemica coralità di Home, ma anche composizioni più elaborate, come la marziale The woods. Li attendiamo sulla lunga distanza. (6,5/10)