martedì 7 marzo 2017

Recensioni brevi - Will Johnson, Dan Baird

Will Johnson - Hatteras, A Good Luck Charms (Undertow)














Album che già dalla copertina promette atmosfere crepuscolari, il quinto per Will Johnson, cantautore da Austin con un bel quarto di secolo di carriera all'attivo, come solista e frontman di band del calibro di Centro-Matic e South San Gabriel. Un buon disco di Americana, nel quale Johnson sciorina con mestiere tutto il range di suoni tipici del genere: dal country-fok al blues, dalle ballate languide al solido rock, con una buona continuità ed evitando di risultare didascalico. Brani da ricordare: l'intensa ballata Ruby shameless, la distorta e sincopata Every single day of late, la younghiana Heresy and snakes e la minimale Hey-O, Hi-O. Un artista interessante del quale vale la pena recuperare il back-catalogue. (8/10)



Dan Baird - SoLow (Jerking Crocus)














A 63 anni compiuti, il rocker da San Diego pare ben lontano dal voler appendere la chitarra al proverbiale chiodo e pubblica uno degli album più riusciti della propria carriera. SoLow è il disco che ci si aspetta dall'ex-leader dei Georgia Satellites: un compendio del rock di grana grossa, quello in cui le sfumature sono spazzate via dai riff distorti delle chitarre, con qua e là una spruzzata di country e blues ad alleggerire la tracklist. Scordiamoci l'originalità, ci troviamo di fronte ad un sapido album rock, scritto e suonato come si deve; brani come Showtime, Get watcha get, Silver baby e She's with me faranno felici i fans di Black Crowes, Stones e CCR. Non sarà sperimentale e non cambierà il corso della musica, ma è certamente uno dei dischi più divertenti pubblicati in questo 2017. Assolutamente da ascoltarsi con della buona birra a portata di mano. (7/10)