martedì 28 marzo 2017

Recensioni brevi: Quiles & Cloud, Stretch

Quiles & Cloud - Shake Me Now (Compass)













Maria Quiles e Rory Cloud dividono il palco dal 2011, quando decisero di unire i loro cognomi per creare un progetto che unisse la vocalità delicata di impostazione country della Quiles alla chitarra acustica folk-blues di Cloud. Ne risultò una buona alchimia, indirizzata verso le istanze di un alt-country raffinato e privo di percussioni, che portò al duo una buona visibilità nella scena di San Francisco. Arrivati al quarto album e passati da duo a trio, con l'ingresso del bravo contrabbassista Oscar Westesson, i nostri mettono assieme una buona raccolta di brani, in gran parte originali tra folk, blues e bluegrass, che mostra una maturità e una scrittura di alto livello. In più nel disco sono presenti tre cover: le tradizionali Deep ellum blues e Worried man blues, nonché la dylaniana You ain't goin' nowhere. L'impianto molto minimale dell'album non penalizza i brani, la veste scarna esalta le doti del trio anche grazie ad un ottimo lavoro sui suoni. Brani migliori del lotto, oltre alle cover già nominate, la drammatica Black sky lightning, la title-track e la notevole Hero's crown. (7,5/10)



Stretch - Bury All Horses (Indie)













Anthony Stretch è un cantautore neozelandese all'esordio discografico, latore di un onesto alternative-country ben scritto e suonato, grazie al quale in patria ha raggiunto una buona visibilità, anche a seguito di una fitta attività live che lo ha visto aprire i concerti di Jeff Tweedy. Prodotto da Wayne Bell (Tim Finn, Bic Runga), l'album propone tutti gli stilemi tipici del genere: country-rock a piene mani, momenti folk, spirito garage e qualche sperimentazione sonora in cerca di atmosfere waitsiane o springsteeniane. I brani sono di buona qualità, spesso c'é un'impronta pop nelle melodie che li rende molto diretti ma al tempo stesso causa una sensazione di leggerezza che conferisce al disco poca incisività. Brani migliori del lotto l'iniziale boogie acustico Less rock more roll, la scalcinata Can and cannot do e l'up-tempo di Not saying goodbye. Per appassionati. (6/10)