sabato 4 marzo 2017

Pieta Brown - Postcards (Lustre Records)


La gestazione del settimo album in studio per la cantautrice dell'Iowa, durata circa un anno e mezzo, è stata impostata come una sorta di esperimento: in un piccolo studio vicino casa, tra una data e l'altra del tour, la Brown ha registrato, in compagnia del compagno Bo Ramsey, una serie di brani in forma di demo. Li ha poi inviati a diversi musicisti coi quali aveva condiviso parte del proprio percorso artistico; questi hanno inciso i loro contributi, portando a compimento un lavoro che non ha previsto collaborazioni in studio ma esclusivamente a distanza, da qui il titolo Postcards.

L'album allinea dunque una serie di ospiti eccellenti: Mark Knopfler, Calexico, Mason Jennings, Carrie Rodriguez, David Lindley e The Pines, solo per citarne alcuni. Non è uno di quei dischi di duetti che spesso vengono lanciati nei negozi nel periodo natalizio, allo scopo di rilanciare carriere ormai in declino, e che spesso ottengono l'effetto opposto. Postcards ci presenta un'artista in piena forma, circondata da uno stuolo di buoni amici che l'aiutano a concretizzare un lavoro molto riuscito, coeso e onesto.

Brani più interessanti del disco sono l'iniziale In the light, per la quale i Calexico hanno elaborato una lieve atmosfera riverberata, con un bel vibrafono a gestire una melodia semplice ma di grande effetto. Ottimo anche il lavoro di fiati di Mike Lewis (Bon Iver), nella cadenzata Rosine; un tappeto in continuo movimento sotto al ritmo country-blues delle chitarre. Per How Soon, Mason Jennings ha registrato voci, basso e percussioni, immergendosi perfettamente nel mood richiesto dalla Brown; il brano è notevole e si sviluppa sulla ritmica in crescendo.

Mark Knopfler e David Lindley hanno portato la loro esperienza, rispettivamente in Street tracker e Take me home, con le inconfondibili chitarre dosate con gusto e misura. Eric Heywood (Son Volt, Ray LaMontagne), altro grande chitarrista, mette la sua spettacolare pedal steel al servizio della eterea On Your Way, nella quale troviamo anche l'ottima voce della cantautrice Caitlin Canty.

Chiude il disco la splendida All the roads, alla quale The Pines imprimono un'atmosfera magica e ipnotica; una composizione folk dalla struttura piuttosto tradizionale, con un bel picking di chitarra e una melodia vocale ben calibrata. Fondamentali gli inserimenti di piano, pedal steel e vibrafono, che assieme alle voci arricchiscono il brano, sospendendolo in una dimensione rarefatta. Da solo vale la spesa del disco. (7,5/10)