di Luca Salmini
Non bisogna per forza chiamarsi Keith Richards per intuire quanto sia difficile mandare avanti una rock'n'roll band e le cose potrebbero ulteriormente complicarsi se i due principali songwriters vivessero alle estremità opposte di una nazione, come nel caso degli statunitensi Avi Vinocur e Patrick Dyer Wolf, le menti che stanno dietro al progetto Goodnight, Texas. Al contrario, la band messa insieme dai due artisti non sembra avere il minimo problema, almeno a giudicare da quanto si ascolta nel nuovo 'Conductor', terzo album di una carriera cominciata nel 2012 con il basico esordio 'A Long Life Of Living' e proseguita senza indugi nel 2014 con il secondo lavoro di studio 'Uncle John Farquhar'. Nonostante le distanze geografiche, Vinocur e Wolf sono addirittura riusciti a far crescere il tenore del progetto, visto che 'Conductor' suona da subito come il disco più elettrico e musicalmente articolato finora concepito dai Goodnight, Texas, una formazione che oltre al canto, alle chitarre elettriche ed acustiche, al banjo e al mandolino maneggiati dai titolari, comprende anche il basso di Scott Griffin Padden e la batteria e le percussioni di Alex Nashe Kyle Caprista.
E' possibile che tra il songwriting di Vinocur e Wolf passino tutte le differenze che contraddistinguono lo stile di vita e la forma mentis di San Francisco da quelle del Nord Carolina, ma i due sembrano in perfetta sintonia quando si tratta di dar corpo a quella miscela a tratti squisita, a tratti furiosa di folk appalachiano, bluegrass delle praterie, blues del Delta e rock californiano, che riempie un disco come 'Conductor'. A momenti viene da pensare alla stessa polvere delle strade battute dagli Old Crow Medicine Crow, quando parte il vulcanico circuitare folk rock di Barstow per esempio, ma i Goodnight, Texas hanno una bella personalità che affiora con chiarezza nelle tenui tessiture folk di una ballata in orbita Elliott Smith come la splendida Keep Movin', esplode con prepotenza nel ruvido blues elettrico della bellissima Outrage For The Execution Of Willie McGee o si delinea con eleganza nell'aria pastorale e negli intrecci elettroacustici dal respiro country soul di una Takin' Your Word For It, che pare echeggiare dalle sessions di Music From Big Pink.
In generale, 'Conductor' racchiude tutte quelle sfumature e quelle fragranze a cui fa riferimento il termine generico Americana, ma i Goodnight, Texas ne interpretano lo spirito e le traiettorie con una verve e uno charme decisamente fuori dall'ordinario come succede in ballate dagli orizzonti west coast come End Of The Roade l'ariosa Laramie, in uno scheletrico voodooo blues come l'affascinante Tucumcari, nella fiammata bluegrass di Cassie, Come On Over, nella cameristica mountain music di una malinconica Mona, Take Me Home o nelle basiche partiture acustiche di una deliziosa Homesick. Sarà anche una delle tante realtà disperse nell'immensa periferia americana, ma Goddnight, Texas potrebbe stare esattamente al centro del vostro mondo, fino a quando ci saranno Avi Vinocur e Patrick Dyer Wolf a raccontare le loro storie. (8/10)